In Italia i cereali sono molto importanti e la superficie destinata a tali colture è del 32% della superficie agraria utile. La maggioranza dei campi sono concentrati nel Centro Nord.
Il grano duro è coltivato per lo più nel Sud Italia, al nord è quasi scomparso. In Italia si tratta di un cereale molto importante, in quanto è l'ingrediente fondamentale per produrre la pasta alimentare, mentre nel mondo è poco diffuso e lascia il posto al grano tenero, coltivato in Europa soprattutto in Francia, Inghilterra, Austria e Germania.
Il mais è senza dubbio il re dei cereali nel nostro Paese, la sua produzione è molto aumentata negli ultimi quindici anni. Ha una grande potenzialità produttiva e un alto valore nutritivo e viene prodotto per lo più in tutta la Pianura Padana.
La superficie destinata all'orzo, così come quella destinata al grano tenero, si è ridotta in Italia e la produzione annuale è leggermente più bassa rispetto al fabbisogno nazionale e viene assorbita in piccola parte per l'alimentazione umana e per la maggior parte per la zootecnia.
A livello europeo l'Italia è il maggiore produttore di riso con la superficie concentrata nella regione Piemonte e in Lombardia, che producono oltre il 50% del riso Europeo. A oggi esistono circa 200 varietà di riso.
Ci sono poi dei cereali considerati minori: per l'avena la sua produzione è molto calata a causa delle elevate esigenze di acqua della cultura, un calo del numero di allevamenti di cavalli, la sua poca resistenza al freddo e la necessita di un ambiente umido e fresco. Gli studi si stanno spingendo verso la ricerca di antiche qualità che sono più resistenti.
Il sorgo è il quinto cereale più coltivato al mondo e offre il vantaggio di avere un ridotto fabbisogno idrico.
La segale è un cereale antico, che ha la caratteristica di avere una forte resistenza al freddo, per questo motivo la coltura in Italia è per lo più diffusa nelle zone di montagna del Piemonte del Trentino e della Lombardia.
Negli ultimi anni è cresciuto anche l'interesse per il farro, considerato una specie tradizionale in quanto già presente sulle tavole di etruschi e romani, e quindi importante per la biodiversità. È il precursore del frumento, dal quale fu poi sostituito perché era più facile da coltivare e con rese maggiori. L'area di produzione principale è l'Italia centrale.
Tutti questi cereali coltivati in Italia vengono a mescolarsi alle tradizioni e alla cultura del nostro Paese e sono delle eccellenze da valorizzare e promuovere.