Le startup italiane che stanno cambiando l’agricoltura.
È il mestiere più antico del mondo. E oggi sta vivendo una nuova vita. Ma che avete capito? Parliamo dell’agricoltura, un settore che grazie alla tecnologia e all’innovazione di una serie di startup sta rinascendo in varie forme diverse. Seed&Chips, il summit sull’innovazione alimentare che si è appena tenuto a Milano è stato un successo. E le startup italiane che si occupano di agricoltura e alimentazione sono un migliaio. Oltre 200 sono quelle che si definiscono agritech. Grazie a loro i campi da coltivare si spostano nelle nostre case e nei nostri balconi.
Veve, startup che crea un orto in un metro quadro Veve, acronimo che sta per “vertical veggie”, cioè vegetali in verticale, è una startup nata in Trentino che ha pensato di regalare un orto anche a chi vive in città e pensa di non avere abbastanza spazio. Grazie alla tecnologia studiata da Veve, in un solo metro quadro è possibile coltivare 200 piante, come se di metri quadri ne avessimo venti! È possibile grazie a un elettrodomestico, una sorta di torre (fatta da una struttura a incastro e una serie di tubi) che permette di posizionare le piante in verticale, e di nutrirle direttamente alla radice grazie all’areoponica, una tecnologia che permette di nutrire le piante direttamente alle radici: basta riempire il sistema d’acqua e attaccarlo a una presa elettrica.
L’orto sul terrazzo è sano, è verde, è conveniente (costa intorno ai 1500 euro, ma il costo è presto ammortizzato, produce fino a 200 chili di verdura l’anno e risparmia il 90% di acqua rispetto all’equivalente coltivazione su terra).